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MADIT per la ricerca Intervento

La Scienza Dialogica si è dotata di una metodologia specifica che prende il nome di MADIT (Metodologia per l’Analisi dei Dati Informatizzati Testuali) (Turchi, 2009). L’applicazione di tale metodologia alla ricerca-intervento, consiste nei 5 passaggi rappresentati nella seguente tabella:

Entrando nel merito della metodologia, si è nelle condizioni di dire che, per il senso scientifico il metodo poggia su un fondamento che consente di governare l’incertezza di quanto accade. A partire dagli aspetti critici che il senso comune configura, è possibile rilevare e delineare un’esigenza, rispetto alla quale il ricercatore interviene attraverso la formulazione di un obiettivo. Il ricercatore dovrà monitorare che i criteri che costituiscono il metodo siano adeguati rispetto al piano epistemologico-paradigmatico entro il quale l’osservato è conosciuto, altrimenti non è possibile valutare se il risultato sia stato ottenuto a partire dai processi innescati. L’uso di strategie adeguate, coerenti ed efficienti rispetto all’obiettivo e al piano epistemologico di riferimento consente di valutare e, dunque, misurare quanto si sta generando, non solo rispetto ad un risultato ultimo, ma anche in itinere, in tal modo nell’incertezza delle interazioni, attraverso un riassestamento dei piani di azione, si possono ridirezionare i processi organizzativi verso il medesimo obiettivo, che rende coesa e coerente l’azione dei ruoli coinvolti.

Riferimenti

Turchi, G. P. (2009). Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T.  Monduzzi.

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