Livelli di Realismo
La riflessione epistemologica permette poi di individuare, rispetto alla conoscenza prodotta tramite il senso scientifico, tre livelli di realismo, ovvero tre diverse modalità di configurare la realtà dell’oggetto di studio, ognuna delle quali comporta differenti modi di conoscere. Allo stato attuale, i livelli di realismo che la riflessione epistemologica consente di individuare sono tre: monista, ipotetico e concettuale. Pertanto la riflessione epistemologica non individua 3 livelli di realtà, ma 3 modi di conoscere la realtà, i quali vanno a descrivere il fondamento del dato conoscitivo che viene offerto dalle discipline di senso scientifico.
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Il realismo monista è una modalità di conoscenza che considera l’esistenza di un’unica realtà, oggettivamente “data” ed indipendente rispetto al processo di osservazione. Le scienze che si collocano entro tale livello di realismo si muovono su un piano empirico-fattuale, entro il quale definiscono il proprio oggetto di indagine e sviluppano un corpus metodologico che si basa su una concezione deterministica della conoscenza, in cui vige il principio di causalità lineare (Turchi, 2009). Assunzione cardine di questo tipo di realismo è infatti quella di potersi porre in termini di “oggettività e neutralità” nei confronti della realtà: nel realismo monista, dunque, le teorie non sono un’ipotesi sulla realtà, ma coincidono con essa.
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Il realismo ipotetico è una modalità di conoscenza che considera l’esistenza di una realtà data ed è esterna all’osservatore, la quale, tuttavia, non può essere conosciuta direttamente, ma solo tramite l’impiego di teorie che assumono la forma di ipotesi. I modelli speculativi collocati all'interno di questo realismo forniscono, pertanto, solo una raffigurazione ristretta e riflessa della realtà, la quale risulta inconoscibile di per sé. In tal senso il realismo ipotetico abbraccia una concezione epistemica kantiana (Kant, 2005) che distingue tra noumeno, la cosa in sé (che risulta inconoscibile), e fenomeno, ciò che si manifesta (che risulta passibile di conoscenza). In quest’ottica, dunque, conoscere non significa formulare strutture teoriche che siano massimamente aderenti ad una realtà precostruita, ma tracciarne e descriverne soltanto la sua “forma fenomenica" (Turchi, 2009).
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Il realismo concettuale è una modalità di conoscenza che non considera la realtà come “esistente ontologicamente”, ma “costruita” a partire dalle categorie conoscitive utilizzate per descriverla in quanto tale. Ciò che si descrive diventa reale in virtù dell’atto conoscitivo stesso: infatti è quest’ultimo che genera un “conosciuto” (la configurazione di realtà). Rispetto a tale statuto di realismo, assumono massima rilevanza i processi di costruzione della realtà, le modalità conoscitive messe in atto: interessa il “come” piuttosto che il “perché” o il “cosa” e, dunque, la dimensione gnoseologica assurge a questione centrale. Entro tale livello di realismo pertanto, è solo in virtù del riferimento teorico che si genera la realtà; non disponendo del riferimento teorico, la realtà stessa non sussiste (Turchi, 2009).
Tra le discipline che si collocano entro questo tipo di realismo si trova la Scienza Dialogica che ha come oggetto di studio le produzioni discorsive, intese come le modalità attraverso le quali è possibile configurare la realtà nell’uso del linguaggio naturale (Turchi & Orrù, 2014). La Dialogica, epistemologicamente parlando, conferisce dunque massimo valore al modo in cui, discorsivamente, si genera la realtà (processo dialogico) piuttosto che alla realtà stessa, la quale, in questo livello di realismo, non ha fondamento epistemico di per sé.
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Riferimenti
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Kant, I. (2005). Critica della ragion pura. Translated by G. Gentile and G. Lombardo Radice. Laterza.
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Turchi, G. P. (2009). Dati senza numeri. Per una metodologia di analisi dei dati informatizzati testuali: M.A.D.I.T. Monduzzi Editore S.p.A.
Turchi, G. P., & Orrù, L. (2014). Metodologia per l'analisi dei dati informatizzati-M.A.D.I.T. Fondamenti di teoria della misura per la scienza dialogica. Edises.
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